Raimon Panikkar Buddhismo Opera Omnia

buddhismoLa ricchezza del quinto volume dell’Opera Omnia panikkariana e’ difficilmente riassumibile, intessuto com e’ attorno alla fondamentale cifra del suo pensiero e della sua pratica, e cioe’ l’impossibile separazione e la relazione costitutiva e mai confusa tra vita e opera, sapienza e amore, erudizione e mistica, conoscenza e trasformazione di se’. La scelta di Panikkar di non comporre un ritratto storico del buddismo e delle sue scuole ma di indagare l’essenza del suo messaggio fa emergere il fulcro dell’esperienza mistica buddhista che si esprime nell’ineffabilita’ della realta’ e della non pensabilita’ dell’assoluto. Si delinea allora in queste pagine il profilo ossimorico di un a-teismo religioso che ci ricorda che il mondo dischiuso per noi dalla ragione non si esaurisce nel pensiero, ma che e’ attraverso l’estasi del silenzio che rinasce nella parola autentica, la parola-azione che “fa quello che dice”. Nella prospettiva ermeneutica di Panikkar la rilettura di una leggenda buddhista diventa l’occasione per una critica radicale ai falsi miti della civilta’ tecnologica, votata alla morte invece che alla vita e che il filosofo ci invita “gentilmente” a smantellare.

«La nuova via di crescita dell’umanita’ per riuscire a superare le continue contrapposizioni e’ provare “misteriosamente” a tenere insieme le polarita’, senza confusione e senza separazione»
Avvenire

«Nell’animo di tutti noi c’e’ un monaco votato alla contemplazione, ci ricorda Raimon Panikkar, una delle piu’ feconde incarnazioni e uno dei piu’ profondi interpreti del nostro tempo»
Il manifesto