L’attualità dell’esperienza di Dante Recensione di Patrizia Gioia

Il nuovo libro di Gianni Vacchelli/Ed.Cirpit-Mimesis/Collana Triquetra

Il nuovo libro di Gianni Vacchelli/Ed.Cirpit-Mimesis/Collana Triquetra

Il nuovo libro di Gianni Vacchelli / Mimesis Edizione / Collana TRIQUETRA Cirpit
“L’attualità dell’esperienza di Dante”
Un’iniziazione alla Commedia.
di Patrizia Gioia

“L’attualità dell’esperienza di Dante”, un impegnativo lavoro di anni, frutto della grande
passione di Gianni Vacchelli per la Conoscenza e soprattutto del rischio che questa comporta.

Il libro è edito da Mimesis e fa parte della Collana TRIQUETRA del Cirpit, Collana che si occupa di divulgare il pensiero di Raimon Panikkar e che dunque non a caso ospita questo libro.

Non so se tutti conoscete questo saggio del nostro tempo, uno dei maggiori fautori del dialogo interculturale e inter-intra-religioso.
Panikkar è senza dubbio un Maestro, anche se lui non amava essere chiamato così, un uomo
molto amato, la cui presenza ha senza dubbio fecondato e trasformato la mia vita, uno studioso
con cui Vacchelli ha avuto la fortuna di confrontarsi e che attraversa le pagine di questo libro
come preziosa filigrana.

La sua opera ci apre alla necessità di una continua relazione dialogica tra dentro e fuori, pensiero critico e pensiero del cuore sono entrambi necessari, così come il tenere insieme tutti i saperi e
tutte le culture con le loro imprescindibili visioni del mondo e le differenti, a volte inconciliabili, intuizioni religiose, il tutto senza etichette e senza separazioni.

Vacchelli esalta il pensiero panikkariano senza oscurare quello dantesco; aprendoci alla possibile esperienza della visione cosmoteandrica, ci libera da una dogmatica “trinità” e dai conflitti che monismo e dualismo necessariamente compongono; come virgilio ci accompagna nel necessario viaggio mistico iniziatico dove il Maestro non può mancare; risvegliandoci alla pienezza dell’uomo prende fiato e luce dal Cristo di Dante, sino ad arrivare ad abbeverarci alla sorgente del mistero
di Beatrice.

Gianni Vacchelli, narratore, saggista e docente, ha saputo da sempre cogliere i fertili e innovativi semi dei Grandi, ed è in questo movimento, come un aratro che dissoda la terra, che i classici, e Dante è uno di questi, tornano attuali insieme a noi, aprendoci a un nuovo sguardo, offrendoci nuova Realtà tra terra e cielo, una eredità e una promessa da loro sempre mantenuta.

L’attualità dell’esperienza di Dante, come cita il titolo, è proprio questo “mettersi sempre in atto “
e questo libro ci indica che oggi più che mai è necessario riattualizzare le eterne parole del Vate
per uscire “dalla selva oscura”, questo stato catatonico, un riduzionismo dell’umano strangolato e asfittico in cui crediamo di essere prigionieri.

Ma prigionieri lo siamo solo se non ci facciamo carico del nostro inferno, personale e comune, prigionieri rimarremo se mai inizieremo il nostro trasformativo e responsabile viaggio.
Come anche Dante ci indica, nessun altro ci farà riveder le stelle se non il renderci vulnerabili all’esperienza di un possibile cambiamento, una esperienza trasformativa che ci renderà consapevoli che cosmo umano e divino sono inscindibilmente coinvolti in quello che può oggi essere un cambiamento di civiltà o una autodistruzione.
E anche, permettetemi, un cambiamento teologico, vorrei davvero una “theologia ludens”, del resto è vero quel che Panikkar ci diceva sorridendo: un saggio triste è un triste saggio.

L’etica viene dopo l’ontologia e la mistica; è un movimento che viene più dal cuore che dalla mente e non possiamo dimenticare che Dante è anche il sommo Poeta, dove Poesia significa vivere secondo la Sapienza e dove la Parola è creatrice: dicendo fa e facendo dice.
La realtà che Dante illumina è anche – e forse soprattutto – simbolica, ma i simboli, come Vacchelli suggerisce, vanno reinventati e rivissuti.

Il sogno dantesco di un’unità sopranazionale, che però contiene e onora tutte le sue singolarità,
ci può oggi aiutare a uscire dalla follia del villaggio e del mercato globale, dalla follia di un riduzionismo a moneta unica, a lingua unica, a cultura unica, a dio unico, che mi pare abbia
un solo nome: danaro.
E Dante, come Panikkar, ci apre al pluralismo inter-intraculturale, certo non privo di tensioni,
di condizionamenti e di contraddizioni, ma vivo, dinamico, reale.

La Commedia vive in quello che, con il critico russo Bachtin, potremmo chiamare “tempo grande”, la Commedia fa parte delle opera-mondo, la sua capacità profetica e visionaria ci offre uno stato
di coscienza possibile d’altra e nuova espansione, ci gira e rigira come polli sullo spiedo per farci vedere davanti e dietro, sopra e sotto, la caricatura di quello che siamo diventati, probabilmente epigoni di una cultura terminale che va radicalmente e rischiosamente ripensata e soprattutto trasformata.

Dante ha tutti gli ingredienti che necessitano per questo risveglio e ve li lascerò illuminare
dal magnifico chef che Gianni Vacchelli è, niente a che vedere con quelli che spadellano in tv,
Gianni è un superbo chef perché ha saputo sapientemente reimpastare antichi ingredienti aggiungendo all’impasto qualcosa che c’era ma che noi ancora non conoscevamo ( certo ha avuto incomparabili Maestri e ..erbe e saporite spezie!- del resto Dante era uno speziale e Panikkar laureato in chimica ) ma a differenza di molti altri cuochi, Vacchelli ha offerto al nostro comune banchetto un manicaretto di cui sono certa – e senza mancare di rispetto alcuno- …lo stesso Dante
si leccherebbe i baffi!

Non voglio qui dimenticare “ gli amanti volanti tra amore, conoscenza e critica “, come lui stesso
li descrive. Beatrice e Dante, un femminile e un maschile che ci possono aprire ad una nuova consapevolezza di relazione d’amore, un amore, fisico e agapico, erotico, razionale, appassionato, spirituale e politico.

Dante è “l’amico mio / non de la ventura” ci ricorda Beatrice ed è con questa immagine di profondità e Amicizia che vi lascio al libro e alla parola all’autore :
l’amico mio / non de la ventura : Gianni Vacchelli.

i semi della gioia
www.paziostudio.net
gennaio 2015