Adolfo Pérez Esquivel alla Sapienza, citando Panikkar:”L’Utopia è possibile”

20160606_113224-660x330Il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel ha incontrato studenti e docenti della Sapienza per parlare di ambiente e democrazia.
La lectio magistralis è stata aperta da Stefano Asperti, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, che ha introdotto l’ospite definendolo “un uomo che rappresenta l’evoluzione del concetto dei diritti umani”.
Il Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, onorato della presenza di Adolfo Pérez Esquivel, ha brevemente ricordato la lotta che quest’ultimo ha realizzato contro la dittatura di Videla in Argentina, negli anni ’70, durante la quale ha avuto il merito di “aver trasformato il dolore della propria esperienza in coraggio dell’esistenza”, secondo leparole del Rettore. Il Professor Livio De Santoli, delegato all’edilizia e alle politiche energetiche dell’Ateneo, ha introdotto il tema del rispetto dell’ambiente, di cui Esquivel si occupa: “Perché i diritti ambientali non sono parte dell’architettura giudiziaria? – ha affermato Santoli – Il cambiamento climatico è spesso causa di
migrazioni e spostamenti di popolazioni, tuttavia esso non viene riconosciuto come causa, nonostante il numero di rifugiati continui a crescere”.

Adolfo Pérez Esquivel ha iniziato parlando dell’opera di Tommaso Moro del 1516, L’Utopia, in cui l’autore descriveva un’isola perfetta:”Dov’è quest’isola? – ha chiesto Esquivel – l’Utopia sta nella nostra coscienza,nella nostra vita, essa è realizzabile, non è un fantasma del pensiero”. Esiste, ma siamo noi a dover cambiare,migliorare la nostra capacità di inventarla. Il secondo testo su cui si è soffermato è stata lettera che il condottiero nativo americano Capo Seattle inviò nel 1854, aal Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce, esprimendo timore nei confronti del governo americano, intenzionato a comprare la terra dove risiedeva la sua tribù. Si tratta di un esempio, secondo Esquivel, che ci ricorda che il territorio non può essere comprato o venduto, da non considerare come una mercanzia, dato che noi stessi ne siamo parte. Necessario ed essenziale, a suo parere, trovare un equilibrio con la terra, il cosmo e con Dio, per poter riscoprire la nostra identità e appartenenza ai luoghi. Esquivel sostiene che oggi ci troviamo nel pieno di una crisi ecologica e del saper vivere, perché la scienza e la tecnologia stanno provocando danni all’ambiente e in particolare quest’ultima ha generato un’accelerazione del tempo, portando ad una alterazione del pensiero umano.

La conferenza si è poi spostata sul tema della democrazia, che dovrebbe essere estesa anche alla Terra, non solo agli uomini che vi abitano, per arrivare ad avere un sistema che garantisca la convivenza e il rispetto reciproco, anche in relazione all’ambiente; essa deve essere partecipativa, reale e effettiva, come sostenuto dal filosofo indo-spagnolo Raimon Panikkar, recentemente scomparso, che Esquivel ha voluto citare: “Bisogna disarmare la ragione e armata, trasformare il pensiero violento, per una nuova concezione della vita”. L’uomo si deve riappropriare della propria identità e del proprio territorio, senza che vi siano ostacoli.Al termine della lectio Esquivel ha risposto alle domande dei presenti, in particolare ha spiegato l’attuale situazione politica del Sud-America, ricordando il suo recente viaggio in Brasile, a sostegno del Presidente Dilma Roussef, per evitare il rovesciamentodel governo e la situazione in Bolivia, dove sono state realizzate delle riforme importanti a tutela dei diritti fondamentali. Esquivel ha parlato anche del Venezuela, dove, a suo parere, Hugo Chavez, figura a lungo criticata dall’Europa, ha lavorato per favorire l’integrazione e fornire i servizi primari al popolo: “Sono popoli in difficoltà, è vero – ha commentato Esquivel – tuttavia possono migliorarsi, evolversi”.

L’incontro è stato concluso dal Professor Giovanni Solimine, docente ordinario di Archivistica e Biblioteconomia, che ha ringraziato Esquivel per aver dimostrato come raggiungere l’utopia in realtà sia semplice e concreto, nonostante il percorso sia ancora lungo. Al termine della mattinata Adolfo Pérez Esquivel è stato insignito della Medaglia d’argento, consegnata dal Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, per il suo continuo impegno a favore dei popoli e dell’ecosistema da parte dell’Università La Sapienza.
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