Collana Triquetra-Cirpit Ed.Mimesis, Mi, 2016
Il tempo in cui viviamo è caratterizzato da un insieme di miti apparentemente indistruttibili che si chiamano mercato globale, crescita, sviluppo, profi tto, tecnocrazia: la promessa che contengono è quella di un mondo di pace, benessere e giustizia, non oggi purtroppo ma in un futuro lontano.
La realtà del presente, quella che veramente conta, è però altro: l’assedio di un nuovo terrorismo creato in gran parte dalle politiche occidentali, la morte per fame e malattie di sei milioni di bambini ogni anno, l’aumento esponenziale del divario tra ricchi e poveri, l’imminenza del disastro ambientale, guerre, precarietà, disagio psicologico generalizzato.
Nell’enciclica Laudato si’ papa Francesco ha sottolineato con forza la necessità impellente di
un nuovo umanesimo non più esclusivamente antropocentrico, con un discorso ecologico che
lega la protezione dell’ambiente all’urgenza etica di tutelare le vittime della storia dominante,
delineando una nuova immagine dell’uomo e riscoprendo un Divino diversissimo dal Dio dei
potenti venerato per millenni.
Occorre scegliere di situarsi, ha scritto Raul Fornet-Betancourt, nella diversità culturale distrutta,
schiacciata o emarginata dalle imprese coloniali della modernità capitalistica centroeuropea.
Questo nuovo umanesimo (che Raimon Panikkar ha chiamato visione cosmoteandrica) oggi
significa dialogo a 360 gradi, oltre ogni riduzionismo e visione parziale e unilaterale
della realtà: dialogo interculturale e interreligioso, dialogo con le psicologie del profondo, con
le scienze cognitive, con il pensiero femminile, con le grandi tradizioni “esoteriche” occidentali, forme di pensiero interrotte e rimosse all’interno della nostra storia culturale e capaci di restituire agli esseri umani quella libertà creativa e quella gioia di vivere che i miti attualmente dominanti stanno distruggendo.
Giuseppe Cognetti insegna Storia della Filosofia e Filosofia Interculturale Contemporanea all’Università di Siena ed è docente della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e comparativa di Rimini (ISUR). Dal 2009 è vicepresidente del CIRPIT, Centro Interculturale Raimon Panikkar, condirettore della collana Triquetra delle edizioni Mimesis e membro della Direzione della Cirpit Review. Esperto di discipline orientali, conduce da anni a Siena un Laboratorio di didattica Yoga e Tai Chi Chuan associato ai suoi corsi ed è insegnante dell’ITCCA (International Tai chi chuan Association).
Oltre a vari studi sulla filosofia tedesca dell’Ottocento,sull’esoterismo e sul dialogo interculturale, ha pubblicato i volumi La dimensione del Cuore (Ed. Ist.Stensen, Firenze 1993), L’Arca perduta (Pontecorboli, Firenze 1996), Oltre il nichilismo (Angeli,Milano 2003), La pace è un’utopia? La prospettiva di R.Panikkar (Rubbettino, Soveria Mannelli 2006), L’età oscura (Mimesis, Milano 2014), Con un altro sguardo ( Donzelli, Roma 2015). Ha diretto un Master sulla formazione al pluralismo religioso, è consigliere dell’ASFER (Associazione per lo studio del fenomeno religioso), ha organizzato convegni nazionali e internazionali sul dialogo interculturale e interreligioso;).